Le origini

Nel 1992 tra i ghiaccia del Similaun furono rinvenuti dei resti di una mummia che venne successivamente chiamata Oetzi, quest’uomo presentava in varie parti del corpo dei veri e propri tatuaggi, ottenuti sfregando carbone polverizzato su incisioni verticali della cute.

I tatuaggi di Oetzi

I tatuaggi di Oetzi

È nel 1769 che il Capitano inglese James Cook, approdando a Tahiti, osservando e annotando le usanze della popolazione locale trascrive per la prima volta la parola Tattow (poi “Tattoo”)derivata dal termine “tau-tau”, onomatopea che ricordava il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull’ago per bucare la pelle. Da lì in poi i tatuaggi hanno accompagnato l’uomo per gran parte della sua esistenza, sono tutt’ora diffusi nel mondo in molte culture, non soltanto antiche ma anche contemporanee. Tra le civiltà antiche legate ai tatuaggi troviamo l’Egitto e l’Antica Roma, dove la pratica è sempre stata molto diffusa tra i Cristiani prima che fosse vietata dell’imperatore Costantino dopo la sua conversione al Cristianesimo, molti cristiani infatti si tatuavano simboli religiosi per rimarcare la propria fede ed identità spirituale, questo almeno fino a quando il Cristianesimo non divenne religione di stato.

È stato accertato che nel medioevo i pellegrini avevano l’usanza di tatuarsi i simboli religiosi dei santuari che avevano visitato, si ricorda in particolare quello di Loreto.
La religione ebraica e quella mussulmana vietano qualunque tipo di tatuaggio permanente sul corpo, l’ebraismo in particolare vieta ogni incisione accompagnata da una marca indelebile di inchiostro o di altro materiale che lasci una traccia permanente. Le donne mussulmane ed ebraiche hanno però l’usanza di tatuarsi mani e piedi con motivi artistici estremamente decorativi attraverso una sostanza di colore rosso chiamata “henna”, esiste una notte chiamata appunto “Notte dell’henna” nella quale le spose mussulmane la sera prima della loro prima notte di nozze vengono completamente tatuate e “decorate” da questi motivi bellissimi. I risultati dell’henna permangono sul corpo per qualche settimana.

Donna mussulmana tatuata tramite l'uso dell'henna

Donna tatuata tramite l’uso dell’henna

Nella zona dell’Asia e dell’Oceania i popoli svilupparono propri stili e significati di tatuaggio, che anche se presentano tra loro delle similitudini hanno tutti dei tratti e delle caratteristiche ben definite che rende ogni stile unico nel suo genere. Famosi sono i Maori e i tatuaggi Giapponesi.

Caratteristico tatuaggio in stile maori

Caratteristico tatuaggio in stile maori

Il tatuaggio

Il tatuaggio è una tecnica di decorazione corporale dell’uomo che ha antichissime origini. Tale decorazione è destinata, generalmente, a durare per molto tempo, anche se di recente sono state inventate nuove tecniche in grado di produrre sul corpo tatuaggi temporanei. Al giorno d’oggi viene praticato in gran parte del mondo tramite una tecnica chiamata scarificazione che consiste nell’incidere la pelle e ritardarne la cicatrizzazione con sostanze particolari oppure tramite l’esecuzione di punture con l’introduzione di sostanze coloranti nelle ferite.
Alcune culture antiche vedono il tatuaggio come un simbolo di grande importanza e l’uso improprio di tale simbolo è considerato sacrilegio, in tempi antichi infatti i tatuaggi si facevano usufruendo di un martelletto ed uno scalpello.
Per alcuni il tatuaggio è considerato un vero e proprio stile di vita, un ‘espressione che l’anima riesce a portare all’esterno del corpo tramite il senso della vista, ci si tatua per molteplici motivi, ma chi lo fa  tende sempre a scegliere qualcosa di grande importante e rilevante per la propria vita, qualcosa che ha colpito, che gioca un ruolo fondamentale, come una passione, un ricordo, un’immagine. Purtroppo c’è anche chi si tatua semplicemente per moda, per sentirsi grande, solo per il gusto di avere qualcosa sulla propria pelle, smentendo il vero senso di quest’arte.
Ci sono molti stili di tatuaggio: non si parla solo di disegni, forme o immagini, ma anche di scritte, lettere e parole, è una questione molto personale poichè soltanto chi si tatua sa con certezza quello che sta facendo e perchè lo sta facendo.
Purtroppo nella società odierna questa cosa non è sempre ben vista, si tende a considerarla come una cosa per “sporchi, drogati..”, qualcosa che in un certo modo rovina il corpo, ed è il motivo per il quale tante persone non riescono ad ottenere un lavoro, perchè si sono anche quei datori di lavoro che negano il posto ad una persona solo perchè ha dei tatuaggi, anche se c’è da dire che negli ultimi tempi questa tecnica è diventata molto diffusa tra le persone, e in particolar modo tra i giovani che la vedono come una sorta di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta.